Evoluzione nel campo del packaging per cosmetici

Anche nel settore del packaging per cosmetici la sostenibilità rappresenta ormai da anni un mega trend. Per le loro confezioni i produttori utilizzano sempre più spesso monomateriali riciclabili, carta e materie prime rinnovabili, spesso ottenute dai prodotti di scarto dell’agricoltura e della silvicoltura oppure dell’industria alimentare. I consumatori e le consumatrici gradiscono anche le soluzioni per la ricarica perché contribuiscono a ridurre i rifiuti.

Le nuove confezioni sostenibili sono utilizzate sia per i prodotti cosmetici tradizionali che per quelli naturali. Ma una cosa è certa: la cosmetica naturale è in ascesa. E la forte crescita commerciale va a discapito delle quote di mercato della cosmetica tradizionale, segnala Statista, la piattaforma di statistica online. A livello europeo la Germania è al primo posto per quanto riguarda iprodotti di bellezza e di cura per il corpo naturali, seguita da Francia e Italia. A livello mondiale la classifica è guidata dal mercato della cosmesi naturale statunitense.
Consumo sostenibile
Oggigiorno nessun produttore può sottrarsi alle generali tendenze della sostenibilità. Che si tratti di cosmesi naturale o meno, infatti, i consumatori e le consumatrici richiedono prodotti di bellezza e per la cura della persona confezionati in modo sostenibile, preferibilmente senza plastica. Ecco perché, Stora Enso, espositore alla interpack, ha sviluppato qualche tempo fa una carta composita innovativa per l’industria cosmetica, con cui i partner realizzano poi tubetti contenenti ad esempio crema per le mani. La carta composita è rivestita con una barriera EVOH utilizzata finora solo nei cartoni per bevande. I tubetti possono poi essere stampati in digitale ad alta qualità. Un primo produttore di cosmetici naturali sfrutta questa tecnica anche per finalità di marketing, poiché l’impiego di un software particolare offre la possibilità di realizzare nella stampa in digitale un numero infinito di variazioni grafiche. Ogni tubetto diventa quindi un pezzo unico.
Saponi e shampoo solidi oppure cosmetici naturali in polvere, da cui ottenere prodotti per la cura del corpo e dei capelli miscelandoli in casa semplicemente con acqua, sono attualmente molto apprezzati e risparmiano sulla confezione. Sono inoltre graditi dalle consumatrici e da consumatori i prodotti liquidi in flaconi realizzati con materiale riciclato o disponibili come ricarica in sacchetto monomateriale. Nel trend della sostenibilità si colloca anche un tubetto di Hoffmann Neopac, espositore dell’interpack, realizzato per oltre il 95 percento con risorse rinnovabili, di cui il 10 percento proviene dal legno di abete rosso. La percentuale di farina di legno conferisce al cosiddetto tubo Picea una superficie leggermente ruvida. Per quanto riguarda la funzione barriera, la decorazione, l’idoneità al contatto con alimenti o la riciclabilità, offre le stesse caratteristiche qualitative dei tradizionali tubetti in PE. Il legno di abete rosso impiegato ha origine nelle foreste certificate dell’UE e le fibre di legno provengono dalla segatura residua della lavorazione di falegnamerie tedesche.
Materiali alternativi
Un nuovo materiale per etichette, realizzato da UPM Raflatac con i polimeri circolari certificati di PP di Sabic, intende fornire un piccolo contributo alla risoluzione del problema dell’inquinamento marino da plastica. La plastica oceanica viene raccolta e poi trasformata in olio di pirolisi attraverso un particolare processo di riciclaggio. Sabic utilizza quest’olio come materia prima alternativa per la produzione di polimeri circolari certificati di PP, trasformati poi in una pellicola con cui UPM Raflatac realizza infine il nuovo materiale per etichette. Il materiale è certificato secondo le specifiche del programma dell’International Sustainability & Carbon Certification (ISCC). Poiché il PP circolare certificato di Sabic si comporta come l’analogo PP nuovo derivato dal petrolio, il passaggio non richiede alcuna modifica nei processi produttivi dei film e materiali per etichette.
Meno rifiuti da imballaggio
Anche la maggior parte delle confezioni di cosmetici e prodotti per la cura del corpo sono destinate a essere usate una volta sola e poi gettate. Per contrastare questa tendenza alcuni produttori propongono sistemi di ricarica. In quanto alternativi agli imballaggi usa e getta aiutano a risparmiare sul materiale da imballaggio nonché sui costi di trasporto e logistica. In molti paesi simili sistemi di ricarica sono già diffusi. In Giappone, ad esempio, è ormai consuetudine acquistare sapone liquido, shampoo e detersivi per uso domestico in sottili sacchetti di plastica, travasare a casa il contenuto in dispenser oppure utilizzare direttamente la confezione della ricarica, dotata di maniglia speciale, come confezione primaria.
Il “refill” è però qualcosa in più del semplice sacchetto per ricarica riciclabile. I drug specialist e i supermercati stanno già testando stazioni di ricarica e vagliando il gradimento dell’offerta di autoricarica di prodotti per la cura della persona, detergenti, detersivi per bucato e piatti da parte della clientela. I contenitori si portano semplicemente da casa o si acquistano sul posto. Si stanno inoltre concretizzando progetti per l’introduzione di un sistema di cauzione per le confezioni di cosmetici, il cui funzionamento dovrebbe essere garantito dalla collaborazione tra produttori di imballaggi e di marca e società di smaltimento. Mentre gli uni raccolgono le confezioni di cosmetici usate, altri le riciclano e il materiale riciclato viene utilizzato da ulteriori partner per la realizzazione di nuove confezioni.
Riempimento efficiente sul piano energetico
La crescente personalizzazione dei formati e il gran numero di nuovi prodotti cosmetici comportano un costante aumento dei requisiti per quanto riguarda il riempimento. Il costruttore di macchine Rationator, specializzato nel campo delle linee di riempimento modulari, abbina ad esempio il suo impianto di riempimento Robomat con una tappatrice di tipo Robocap, per applicare automaticamente sui flaconi di cosmetici riempiti diverse tipologie di tappi, come ad es. tappi a vite o flip-top o anche pompe spray e dosatori. In questa nuova generazione di macchine l'attenzione è incentrata inoltre sulla sostenibilità e sull’efficienza energetica.
Anche per Marchesini Group il settore cosmetico in crescita rappresenta una quota sempre più cospicua del fatturato. Con le sue macchine la Beauty Division del Gruppo riesce oggi a coprire l'intero processo produttivo di un prodotto cosmetico. I nuovi modelli consentono inoltre di confezionare i prodotti cosmetici con materiali ecocompatibili, ad esempio le macchine per la messa in cartone di prodotti in vaschette di carta oppure macchine termoformatrici e blisteratrici per la realizzazione di blister e vaschette in PLA o rPET oppure linee per il confezionamento di bustine stick pack che utilizzano monomateriali di plastica riciclabili al 100 percento.
Parola d’ordine: flessibilità. La Schubert Cosmetics ha pertanto sviluppato per un produttore di cosmetici una riempitrice monoblocco in grado di coprire un’ampia varietà di formati. Il portafoglio di prodotti in questione comprende attualmente undici diversi liquidi con diverse viscosità che devono essere imbottigliati in cinque formati di flaconi in plastica e due in vetro. Un singolo formato può, a sua volta, contenere fino a tre singoli componenti come flacone, pompa e capsula a cerniera. Nel nuovo impianto l’intero processo di riempimento e confezionamento è integrato in modo compatto in un’unica linea. I flaconi in plastica e in vetro vengono sequenzialmente puliti, riempiti con precisione, tappati e confezionati in scatole pieghevoli preincollate a caricamento automatico laterale. Gli elevati requisiti di completezza e integrità dei prodotti e delle confezioni sono garantiti da diversi sistemi di telecamere che controllano i prodotti in diversi punti del processo, scartandoli all’occorrenza, senza interrompere il processo continuo di confezionamento. La base del cambio formato particolarmente semplice e conveniente in termini di costi è costituita dalla stampa 3D attraverso la piattaforma “Partbox” di Schubert, che consente ai produttori di cosmetici di produrre in autonomia pezzi di ricambio e nuovi set di formati. In questo modo è possibile riprodurre in tutta semplicità tutti i ricambi, tranne per poche eccezioni. Vi rientrano, oltre ai vassoi per i contenitori, anche ad esempio le pinze per le pipette.
Marcati in modo tracciabile e sicuro
Le confezioni di cosmetici possono avere dimensioni anche molto ridotte. I flaconi di burro cacao, ad esempio, non offrono molto spazio, ma devono essere comunque marcati. Maneggiare questi prodotti di dimensioni ridotte in modo da ottenere l’allineamento ottimale durante il processo di marcatura può diventare una vera e propria sfida. Il fornitore di sistemi di marcatura Bluhm Systeme ha pertanto sviluppato un impianto speciale per l’etichettatura e la marcatura di prodotti cosmetici piccolissimi. Il nuovo sistema di etichettatura Geset 700 è costituito da un distributore di etichette, un marcatore laser e il relativo sistema di trasporto. L’impianto riesce ad applicare in continuo etichette prestampate e marcatura individuale del codice di lotto con velocità fino a 150 prodotti cosmetici di formato cilindrico al minuto. Nel nuovo impianto i piccoli prodotti di forma cilindrica vengono trasportati in modo affidabile per l’intero processo di marcatura: un nastro vibrante convoglia gli stick in posizione verticale fino a un voltapezzo che li ruota di 90 gradi per mezzo di una coclea. I prodotti adagiati in orizzontale arrivano su cosiddetti rulli concavi che li convogliano attraverso l’impianto a distanza predefinita. Al fine di garantire la tracciabilità, gli stick di burro cacao devono riportare il codice di lotto individuale. Ancora prima della loro applicazione un marcatore laser stampa tali dati sulle etichette. Per sicurezza una telecamera convalida subito dopo le informazioni stampate.
Cosa accade attualmente nell’industria cosmetica e quali soluzioni sostenibili e innovative ci riserva il settore? I visitatori e le visitatrici potranno scoprirlo nella fiera leader del settore del packaging e delle industrie di processo di Düsseldorf. All’interpack, dal 4 al 10 maggio 2023, gli espositori presenteranno nei padiglioni 15, 16 e 17 gli ultimi sviluppi in tema di riempimento e confezionamento di cosmetici, prodotti per la cura del corpo e detersivi.
www.interpack.com