ATRADIUS: crescono i livelli di attenzione verso il rischio di credito commerciale in Est Europa

Revisione al ribasso del tasso di crescita del PIL in Est Europa in conseguenza della situazione in Ucraina.

Crescono i livelli di attenzione degli operatori internazionali nei confronti di un probabile incremento del rischio di credito commerciale in Est Europa. Ciò è dovuto, in particolare, all'incerta evoluzione delle dinamiche geopolitiche relative alla situazione in Ucraina, che ha comportato una revisione al ribasso del tasso di crescita del PIL a livello complessivo in Europa orientale (+1.7% rispetto al +2% registrato lo scorso anno), con probabili ripercussioni negative sul livello dei fallimenti aziendali.

In questo contesto, tuttavia, segnali positivi provengono da alcuni tra i principali mercati della regione, come Repubblica Ceca, Polonia ed Ungheria, che nell'attuale geografia dell'export rappresentano importanti direttrici del commercio estero per gli esportatori italiani. Basti pensare all'incremento di oltre il 10% delle esportazioni italiane verso la Repubblica Ceca registrato nel primo trimestre di quest'anno. Per questi mercati, si prevedono attualmente tassi di crescita del PIL superiori alla media regionale. Complice di questo un generale miglioramento della congiuntura economica all'interno dell'Eurozona, ed un certo allentamento delle tensioni monetarie, soprattutto in Polonia ed Ungheria.

A questi scenari di previsione fa eco l'attuale situazione del rischio di credito commerciale nella regione, in particolare nei mercati prima evidenziati. Con il 31,9% del valore totale dei crediti commerciali ancora insoluti alla scadenza (media per l'Europa occidentale: 37,6%), il 3,5% ancora non pagato a 90 giorni dalla scadenza (media per l'Europa occidentale: 4,9%) e l'1,2% stornato come inesigibile (media per l'Europa occidentale: 1,7%) le dinamiche dei pagamenti nelle transazioni tra imprese, a livello di clienti domestici ed all'export, sembrano essere al momento relativamente più virtuose rispetto a quanto riscontrato in Europa occidentale.  Ma, come evidenziato in precedenza, i livelli di attenzione verso il rischio di credito da parte di chi esporta su questi mercati sono destinati a crescere.

E' quanto emerge dal "Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale," il sondaggio condotto su un campione totale di circa 4.000 imprese fornitrici distribuite in 18 Paesi europei, tra cui - in Est Europa - Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia ed Ungheria. Oltre alle tempistiche di pagamento dei clienti ed ai tempi d'incasso delle fatture (DSO), il sondaggio riporta anche le opinioni delle aziende in tema di sfide alla redditività del business per quest'anno, oltre a soffermarsi sui principali strumenti utilizzati per mitigare il rischio di credito.

Le imprese intervistate in Slovacchia sono le più colpite dalle problematiche legate ai crediti in sofferenza, mentre quelle intervistate nella Repubblica Ceca hanno trovato molto difficoltosa la gestione dei crediti inesigibili. Nonostante le differenze registrate tra fatture scadute e crediti inesigibili, rispettivamente in Europa orientale e occidentale, la percentuale di fatture scadute da più di 90 giorni resta stabile rispettivamente al 34% e 35%.

Una conoscenza approfondita del comportamento di pagamento del cliente, e della sua solvibilità, può essere determinante per limitare l'esposizione del fornitore ai mancati pagamenti e ai conseguenti problemi di liquidità. In base alle risposte fornite dagli intervistati, le carenze di liquidità sono alla base dei ritardi di pagamento da parte dei clienti per il 58,6% degli intervistati, con riferimento alle vendite sul mercato domestico, e per il 37,5% con riferimento alle vendite sul mercato estero.  A livello Paese, la Slovacchia (41,2% degli intervistati) ha riscontrato maggiormente ritardi nei pagamenti da parte di clienti nazionali, che utilizzavano le loro linee di credito a titolo di finanziamento alternativo.  Conoscere in anticipo questo aspetto può essere utile per la pianificazione dei flussi di cassa o per la negoziazione dei piani di pagamento con i clienti.  In Polonia, il 41,9% degli intervistati ha subito ritardi nei pagamenti per le vendite sul mercato estero a causa della complessità delle procedure di pagamento. Sapendo questo si può tentare di semplificare le proprie procedure per incrementare la velocità dell'incasso.

Comunque, oltre 2 intervistati su 5 in Europa orientale (41,7%) si dichiara preoccupato per la gestione dei crediti affermando che, quest'anno, mantenere un adeguato livello di liquidità risulterà la principale sfida alla redditività del business. Analoga preoccupazione è espressa dal 29,6% d' intervistati in Europa occidentale, a riprova che la situazione di rischio di credito in Est Europa si sta evolvendo con un sensibile aumento dei livelli di attenzione, in particolare da parte di chi esporta verso l'area.

Andreas Tesch, Chief Market Officer di Atradius N.V. ha affermato: "Mentre si prevede che la situazione in Ucraina porterà a un rallentamento della crescita del PIL dell'Europa orientale all'1,7%, le previsioni parlano di una crescita del 2% nella Repubblica Ceca, in Ungheria e in Polonia e di circa un 2% in Slovacchia. Nonostante questo, i ritardi di pagamento sono comuni per quasi 1/3 del valore delle fatture scadute e i rischi di insolvenza restano significativi. Questi fattori hanno entrambi delle ripercussioni negative sui flussi di cassa.  Prestare molta attenzione al comportamento di pagamento, con buone informazioni sul cliente, lungimiranza e protezione assicurativa del credito commerciale, può favorire una migliore gestione del credito e ottimizzare il flusso di cassa."

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