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Nasce CIS il consorzio dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato

Il Presidente del CIS Andrea Cornelli e una rappresentanza delle 60 aziende consorziate hanno presentato a Milano il Consorzio Italiano Scatolifici con l'obiettivo di una maggior tutela delle aziende, dei consumatori e del prodotto Made in Italy. Intervento del sociologo Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche, e intervista al presidente.

di Andrea Spadini

Il Presidente di CIS Andrea Cornelli, Amministratore dello Scatolificio Cornelli realtà produttiva storica con 130 anni di attività alle spalle, ha aperto la conferenza stampa di presentazione del consorzio, struttura privata composta solamente da produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato, una rete virtuosa di imprenditori, uniti nell'obiettivo di promuovere la qualità del lavoro in ogni sua componente, la responsabilità sociale delle imprese e lo sviluppo sostenibile nel prodotto e nella sua produzione.

Le 60 aziende consorziate desiderano uscire allo scoperto, e questa è un'ottima notizia, per un settore caratterizzato tradizionalmente da una chiusura figlia della paura di esporsi alla concorrenza e di svelare chissà poi quale segreto all'azienda del vicino.

«Il momento difficile che stiamo vivendo ci ha spronato in questa nuova avventura, vogliamo far sentire la nostra voce in maniera adeguata, e attirare l'attenzione dell'opinione pubblica che di noi si è sempre poco occupata, difendendo il valore sociale delle nostre imprese e il prodotto "fatto in Italia", condividendo e promuovendo una serie di valori che possono servire al sistema Italia per guardare avanti con un minimo di prospettiva», ha detto Andrea Cornelli.

L'obiettivo principale di CIS è dunque quello di promuovere la qualità del lavoro in tutte le sue componenti, ambiente, relazioni, benessere, realizzazione personale, sviluppo sostenibile e soprattutto la responsabilità sociale degli scatolifici, aziende di piccole e medie dimensioni, perfetto spaccato del sistema produttivo italiano di successo, come spiegato poi da Enrico Finzi, capaci di dare valore alla storia e alle esperienze di migliaia di uomini e donne che quotidianamente lavorano, con affidabilità e flessibilità, per offrire un prodotto migliore, nel pieno rispetto dell'ambiente e delle persone, come testimoniato da Deborah Fagni di Imballaggi Effeemme e Stefania Montali di Moncartons che in rappresentanza delle 60 aziende consorziate, hanno preso la parola per sottolineare «l'amore e la passione che lega a questo lavoro, le numerose difficoltà da affrontare giornalmente, ma anche le grandi soddisfazioni e la volontà di continuare a investire e credere nel futuro, così come fecero i nostri predecessori per rialzarsi nel dopoguerra».

Importanza del cartone ondulato

Il Presidente Cornelli ha poi invitato a pensare che cosa sarebbe un mondo senza cartone ondulato e quanto siano importanti gli imballaggi e le scatole, che cosa potrebbe accadere se un giorno questa produzione dovesse cessare o se gli scatolifici non si curassero degli aspetti di sostenibilità ecologica e sociali necessari alla produzione?

Tutti quesiti utili a meglio comprendere gli scopi per i quali è nato CIS, le cui aziende associate sono animate dall'impulso dell'imprenditore ad agire secondo criteri di responsabilità sociale, indipendentemente da considerazioni meramente economiche di tipo immediato, in un'ottica di sviluppo sostenibile.

«Quella di CIS è una presa di coscienza concreta, il primo vero segnale di risveglio di un gruppo di imprenditori veri, che giocano un ruolo influente nell'equilibrio economico e sociale del nostro Paese», ha aggiunto il Presidente Cornelli.

Il Consorzio rappresenta il 15% delle aziende italiane che producono imballaggi in cartone ondulato e la volontà, specialmente ora che il telo è stato svelato, è quello di ampliare la base, di lavorare in collaborazione con Gifco che in ambito confindustriale rappresenta gli interessi dei produttori di imballaggi in cartone ondulato (il Presidente Attoma era presente fra gli invitati), e con le aziende fornitrici di materie prime. Il Consorzio offrirà consulenza alle aziende associate per condividere esperienze e attraverso la creazione di un marchio, c'è la volontà di arrivare a tutelare le scatole "Made In Italy" e di diffondere l'importanza di questo marchio anche ai consumatori finali per renderli consapevoli dell'importanza di acquistare un prodotto contenuto in una scatola marchiata dal Consorzio Italiano Scatolifici

«Le nostre scatole proteggono e portano in giro in tutto il mondo tanti prodotti di eccellenza del nostro Paese, riconosciuti e apprezzati a livello universale; vogliamo che anche le nostre scatole siano riconosciute come elemento distintivo, importante per esaltare il prodotto realizzato in Italia, e quindi per valorizzare ulteriormente il sistema Paese», ha concluso Cornelli.

Di sistema Paese, dell'importanza storica, e soprattutto di quella futura delle piccole e medie aziende ha parlato Enrico Finzi, Presidente di AstraRicerche, del quale condividiamo pienamente l'analisi, fermo e convinto sostenitore che il modello italiano della specializzazione flessibile delle PMI è destinato a diventare sempre più un paradigma vincente nel contesto globalizzato.

Nel suo paradigma vincente delle PMI, Finzi ha elencato 10 ragioni chiave che rappresentano la base fondamentale del successo di queste realtà: la flessibilità; la capacità di lavorare in rete; l'organizzazione orizzontale anziché verticale; l'agilità relazionale; la cultura dell'appartenenza; la capacità di creare valore della società; la produzione di innovazione; una sempre maggiore customer satisfaction. E infine, modelli di sviluppo imitabile e senso d'orgoglio.

«Anche se l'opinione diffusa è che la debolezza del sistema economico italiano sia causata dalle Piccole Medie Imprese, la mia tesi è assolutamente contraria a questo pensiero. Le piccole imprese rappresentano una grande risorsa per il nostro Paese, certamente devono darsi una regolata e lavorare molto più in maniera consortile, e l'iniziativa del CIS va senz'altro nella giusta direzione», ha detto Finzi.

Intervista al presidente

Quali saranno le prossime iniziative messe in campo dal CIS per allargare la base delle aziende associate e per farsi conoscere a livello globale? Sarete presenti a CCE International, al momento unica fiera in Europa dedicata al cartone ondulato?

«Stiamo organizzando un road show che toccherà tutte le più importanti città italiane, dedicato ai colleghi interessati alla nostra iniziativa e ad altri operatori della nostra filiera interessati a collaborare con noi. Parallelamente, avvieremo una campagna pubblicitaria off line su riviste di settore che prenderà il via tra pochi giorni. Infine attiveremo i più noti canali social, già linkati sul nostro nuovo sito, per condividere con ogni genere di pubblico i nostri messaggi chiave.

Per quanto riguarda CCE saremo presenti, ma anche in questo caso in maniera innovativa: invece di investire danaro per una presenza istituzionale, offriremo ai nostri colleghi consorziati l'occasione di partecipare ad una Assemblea del CIS che verrà organizzata a Monaco in occasione del CCE. Il pacchetto comprenderà trasferimento aereo, alloggiamento, ingresso al CCE e partecipazione all'Assemblea CIS. Un modo semplice per condividere un momento importante focalizzato alla formazione e allo sviluppo delle nostre Persone e delle nostre Aziende».

Quali sono i punti di contatto con Gifco, e quali invece le principali differenze?

«Gifco rappresenta per noi un punto di riferimento importante, un canale di contatto e confronto con Confindustria e con tutto il resto della nostra filiera. La difesa degli interessi del nostro comparto, ondulatori e trasformatori, è per molti versi affidata a loro. CIS, invece, rappresenta qualcosa di molto diverso: un gruppo di Aziende "gemelle", tutti trasformatori puri, che desidera condividere know how, progetti, problemi e soluzioni. Alla base alcuni principi trainanti legati alla sostenibilità in tutte le sue forme e alla difesa del Made in Italy».

Come vi ponete nei confronti delle associazioni internazionali come Fefco?

«È ancora presto per chiedere loro un riconoscimento ufficiale: lo faremo tra qualche mese, quando il numero delle Aziende consorziate rappresenterà la maggioranza delle aziende presenti sul territorio nazionale. Di certo alla base del CIS ci sono valori forti, e non siamo disposti a compromessi. Ci rapporteremo solo con Associazioni che siano in grado di condividere questi valori e possano quindi condividere progetti e sinergie con noi».

L'Italia è leader nella produzione di macchine, tecnologie, e prodotti in cartone ondulato, con competenze e know-how di altissimo livello, ma questa è un'industria considerata "povera". Perché e cosa si può fare per dare a questo comparto il giusto valore?

«Troppo spesso, negli ultimi anni, si è confuso il valore economico delle aziende, delle persone e delle cose con il loro valore etico e sostenibile. Nessun sistema sociale ed economico può avere un futuro senza una chiara percezione dei valori che davvero contano, e la nostra industria è considerata "povera" a causa di questo grave errore: il volume di fatturato generato non è tra i più elevati. Il numero di persone impiegate e la sostenibilità delle nostre aziende è invece al top. Noi crediamo di poter dare un grande contributo per valorizzare al meglio ciò che davvero conta, e la crescita di valore della nostra industria sarà quindi una inevitabile conseguenza».

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